Un viaggio tra scienza e natura per esploratori curiosi

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Vivere nell’acqua: e se cambia la temperatura?

Pensiamo ad esempio al mare o all’oceano: sappiamo tutti che la temperatura dell’ambiente acquatico è in genere molto stabile. Questo accade perché il calore specifico* dell’acqua è circa 4 volte più alto rispetto a quello dell’aria. Perciò gli organismi acquatici non devono affrontare variazioni brusche ed estreme di temperatura.

Vivere sotto la neve

La coltre di neve che d’inverno copre il paesaggio ha funzioni molto importanti.
Sui monti forma delle vere e proprie riserve di acqua che a primavera sarà restituita alla pianura gradatamente.
Se l’inverno è abbastanza freddo, la neve può accumularsi e trasformarsi in ghiaccio formando veri e propri ghiacciai

Vivere nell’acqua: anche la forma è importante

La densità dell’acqua è circa 800 volte maggiore di quella dell’aria: ciò fa sì che molti organismi acquatici possano usufruire di un “sostegno” da parte dell’acqua, una vera propria spinta al galleggiamento.

D’altra parte, la densità dell’acqua offre una grande resistenza al movimento: è quella che si prova, ad esempio, quando si cammina con i piedi immersi nell’acqua lungo la spiaggia.

Pioggia: solo acqua?

L’acqua che evapora è praticamente priva di sostanze disciolte, quindi anche la pioggia, formata dalla condensazione del vapore, è acqua dolce.

La pioggia però contiene alcune sostanze che le gocce raccolgono durante la loro caduta nell’atmosfera, come gas, cristalli di sale in vicinanza del mare, pulviscolo o impurità dovute all’inquinamento atmosferico.

La risalita dell’acqua in un albero

Se ci pensate, per risalire lungo il fusto degli alberi l’acqua deve superare grandi dislivelli: piante come i faggi e gli abeti sono alti oltre 30 metri, e certe sequoie superano i 100 metri! Come fareste voi? 🤔🙄

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