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La salinizzazione dei suoli

È vero che negli ultimi anni molti suoli del mondo sono diventati salati, tanto da rendere impossibile la crescita dei raccolti? A che cosa è dovuto questo fenomeno?

La salinizzazione oggi interessa enormi estensioni di terreno ed è considerata una delle cause principali della desertificazione, cioè dell’avanzata dei deserti.

Tutti i suoli contengono dei sali minerali che vengono disciolti dall’acqua della pioggia che si infiltra nel terreno. Mentre nelle regioni umide l’acqua scende e raggiunge la falda freatica, nelle regioni aride tende a ritornare in superficie e a evaporare, abbandonando così i sali sulla superficie del terreno.

La stessa acqua utilizzata per l’irrigazione, inoltre, contiene sempre un po’ di sali. Ad esempio, distribuendo 10.000 m³ di acqua su un ettaro di terreno in un anno (il tipico tasso di irrigazione), si aggiungono al suolo dalle 2 alle 5 tonnellate di sali. 

Se il terreno non è ben drenato, cioè non ci sono canalizzazioni per allontanare l’acqua, anno dopo anno ci sarà un tale aumento di salinità da impedire le coltivazioni. 

Si calcola che la salinizzazione dei suoli nel mondo interessi ormai circa un quarto delle terre irrigate, cioè un miliardo di ettari, e sta riducendo la superficie irrigata del mondo a un ritmo annuo dell’1-2%.
Le zone colpite sono soprattutto i paesi aridi e semiaridi dell’Asia, dell’Africa settentrionale, dell’Australia e del Sud America. 
Il fenomeno interessa anche i paesi europei dell’area Mediterranea, come la Spagna, l’Italia, le coste francesi, la Grecia; in queste zone è dovuta soprattutto all’intenso uso delle risorse idriche, in particolar modo nelle aree costiere.

 I deserti* (percorso A piedi)

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Questo argomento viene linkato da una pagina che tratta della coltivazione dei campi e dei problemi relativi ai consumi di acqua e all’inquinamento.

Ci sono diversi sistemi per fornire acqua alle coltivazioni; un’irrigazione gestita male potrebbe infatti modificare l’assetto idrologico, portare ad allagamenti o a fenomeni di salinizzazione dei suoli.

*  I link qui non sono attivi, sono un esempio dei link presenti nell’e-book.

Quanto piove? Alcuni esempi: la Mongolia

La quantità di precipitazioni dipende da molti fattori ed è molto variabile da un territorio all’altro. Vediamo alcuni esempi.

1. L’AMAZZONIA: zona equatoriale umida
2. LE ANTILLE: le coste dei venti alisei
3. IL SAHARA: i deserti tropicali
4. LA MONGOLIA: i deserti delle medie latitudini
5. IL CILE: i deserti delle coste occidentali
6. LA GRAN BRETAGNA: le coste occidentali delle medie latitudini

LA MONGOLIA: I DESERTI DELLE MEDIE LATITUDINI

Nelle zone interne dell’Asia e del Nord America, vi sono i grandi deserti continentali delle medie latitudini e ampie praterie semiaride, le steppe. Le precipitazioni in un anno oscillano tra meno di 100 mm nelle aree più aride e 500 mm nelle steppe un po’ più umide.

Perché in queste zone c’è tanta aridità? Il motivo deriva dalla grande distanza dalle sorgenti di umidità, cioè dagli oceani.

Nell’Asia centrale le grandi catene montuose dell’Asia meridionale, ad esempio l’Himalaya, impediscono l’arrivo dell’aria umida proveniente dall’Oceano Indiano: l’aria, infatti, risale lungo il versante meridionale, si raffredda e condensa, dando luogo ad abbondanti precipitazioni.

Quando poi le masse d’aria scendono sul versante settentrionale, hanno ormai perso gran parte della loro umidità; inoltre, scendendo si riscaldano e si asciugano maggiormente.

Così, mentre sul versante indiano della catena himalayana le precipitazioni raggiungono valori elevatissimi (una media di 12.000 mm annui a Cherrapungi), sul versante sottovento si trova il deserto dei Gobi.

Ti potrebbe interessare:  I deserti nel percorso “A piedi”

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Nell’e-book vengono trattati tutti e sei gli esempi. L’argomento viene linkato da una pagina che tratta delle precipitazioni atmosferiche; in particolare viene spiegata la circolazione generale dell’atmosfera, e da come viene regolata dalle variazioni di temperatura, pressione, umidità. Influiscono però anche la posizione e le caratteristiche di un territorio.  

*  I link qui non sono attivi, sono un esempio dei link presenti nell’e-book.

Vivere nel deserto: fusti… pieni d’acqua

Nel fusto delle piante grasse si accumulano grandi riserve d’acqua: possono esserci fino a 5.000 litri d’acqua in un cactus gigante!

Quest’acqua evapora solo in minima parte; infatti è trattenuta con forza dalle mucillagini di cui sono piene le cellule. Inoltre la cuticola che riveste la pianta è molto spessa e non permette l’evaporazione.

Alcuni tipi di piante grasse hanno pieghe afflosciate durante i periodi di siccità; quando piove però si gonfiano e si distendono come una fisarmonica!

Per ridurre al minimo la traspirazione, le foglie di queste piante sono trasformate in spine e la loro forma è più o meno arrotondata o perfino sferica per limitare la traspirazione.

Le piante che vivono nei deserti hanno in genere dei particolari meccanismi fisiologici: riescono a fare la fotosintesi tenendo gli stomi (sono piccole aperture per gli scambi gassosi) aperti solo durante la notte, quando l’evaporazione dell’acqua è minima.

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Questo argomento viene trattato nella sezione sugli ecosistemi terrestri; cliccando sui deserti si passa poi alla vita e agli adattamenti della vegetazione ai climi desertici. Altri aspetti sono:
– lo sviluppo di radici superficiali o profonde;
– le piante effimere, che si sviluppano solo quando piove.

Naturalmente non manca la sezione dedicata agli adattamenti degli animali.

 

E-book sperimentazione #2 i deserti

NAVIGANDO CON L’E-BOOK PIANETA ACQUA

Ecco un altro percorso della sperimentazione che stanno facendo alcuni ragazzi con l’e-book Pianeta Acqua. Gabry ha scelto come argomento i deserti, dove di acqua proprio non ce n’è. Ecco il suo resoconto.

IL PERCORSO DI GABRY

Non ho trovato i deserti nel menu iniziale dell’e-book, così li ho cercati scrivendo “deserti” con la funzione di ricerca. Ho cliccato il Sahara. pianeta-acqua-quanto-pioveSono arrivato in una pagina con una mappa della Terra e alcuni punti con gli ambienti terrestri più caratteristici. Il numero 3 è “Il Sahara: i deserti tropicali”. Però ho visto che ci sono anche altri deserti: la Mongolia e i deserti delle medie latitudini, il Cile e i deserti delle coste occidentali. Clicco sul Sahara.

La pagina descrive questo ambiente, quanto piove all’anno, che cosa succede quelle poche volte che piove. Trovo un collegamento a “I deserti” nel percorso A piedi. Clicco. Nella pagina si parla dei deserti sulla Terra e della desertificazione, trovo anche un link alla salinizzazione dei suoli: mi interessa ma lo seguirò dopo.

pianeta-acqua-il-cammelloProseguo e trovo una pagina che riguarda la vita nel deserto, e dei link con gli adattamenti di piante e animali.
Questa parte mi è piaciuta molto, specialmente i cactus, le fioriture improvvise dopo la pioggia, il cammello, il ratto canguro e i cani della praterie con l’aria condizionata!

Mi interessa il link a “Adattarsi all’ambiente terrestre” nel percorso Biblioteca. Lo seguo. Si parla degli adattamenti per vivere sulla terra emersa, e non disidratarsi.

Adattarsi all'ambiente terrestreSeguo il link “Il passaggio alla terraferma”. Si parla di come
500 milioni di fa gli organismi viventi cominciarono a uscire dal mare e a frequentare la terra emersa. Sono un po’ fuori tema…

Con la funzione di ricerca vado all’argomento della salinizzazione dei suoli: leggo la pagina e vedo il link a Irrigazione dei campi, ma non lo seguo.
Mi resta ancora un dubbio: perché non piove nei deserti? Vado al menu principali e scelgo la Mongolfiera, dove si parla di precipitazioni. Ci sono molti link interessanti, es. la neve e la grandine, l’acqua dolce, la circolazione dell’atmosfera e alcune indicazioni sugli spostamenti delle masse d’aria. Ritorno così alla prima pagina che avevo visto, e approfondisco i vari tipi di deserti dove è spiegato anche perché lì non piove mai.

LA SUA ESPERIENZA

Ho chiesto poi a Gabry cosa ne pensa della sua esperienza di lettura ipertestuale dell’e-book.
Questo è il suo commento:
“Il percorso con l’e-book Pianeta Acqua mi è piaciuto molto ma mi preoccupa il fatto che il deserto stia avanzando. E mi sembra impossibile che ci siano piante e animali che riescono a vivere anche senza acqua! Mi sono divertito a cliccare qua e là, mi sembrava di potermi creare una storia tutta per me!

ALTRI NUOVI PERCORSI

Altri ragazzi stanno seguendo diversi percorsi dell’e-book. Appena li completeranno riporterò su www.terraacqua.it i loro resoconti.

E TU? PROVACI!

Vuoi provare a seguire un tuo percorso su Pianeta Acqua e segnalarcelo? Acquista l’e-book o fattelo prestare dagli amici, prova un percorso e inviaci la tua esperienza!!!

i percorsi svolti

» Percorso #1: I ghiacciai

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