La struttura a ipertesto: confronto con i metodi tradizionali

Numerose sperimentazioni dimostrano che la struttura a ipertesto nell’ambito didattico offre importanti vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali.
Pensiamo ad esempio ai testi scritti, alle presentazioni, ai filmati: sono tutti, per loro natura, passivi e rigidi. Passivi nel senso che lo studente è soprattutto un “ricettore” di materiale organizzato in una determinata sequenza, nei confronti del quale ha poca scelta o possibilità di azione; questa passività può causare cadute di attenzione e di motivazione.

Sono anche rigidi perché il materiale per lo più è precostituito, strutturato “in anticipo”, e difficilmente modificabile: non si può ad esempio saltare un capitolo, una sequenza o una serie di diagrammi. L’insegnante, con la sua capacità, esperienza e sensibilità personali, ha il compito di creare spazi di attività e flessibilità, cercando di “aggiustare” via via il materiale per stimolare la partecipazione degli studenti.

Questa rigidità non si adatta alla variabilità individuale di ogni studente: lo stesso materiale può risultare troppo difficile per qualcuno e troppo facile o perfino noioso per altri, oppure permettere tempi più rapidi di apprendimento in alcuni e richiedere tempi più lunghi per altri. Probabilmente, per quanto l’insegnante cerchi di adattare il materiale alla propria classe, alcuni studenti restano svantaggiati e penalizzati.

I sistemi ipertestuali sono invece interattivi e altamente flessibili, poiché nella loro struttura i dati vengono memorizzati in una rete di nodi logicamente connessi per associazione. Questi sistemi permettono allo studente di compiere un numero praticamente illimitato di “percorsi“, che possono essere di tipo semplice o complesso, confinato o esteso, con accesso in profondità o limitato alla superficie.
E’ come pensare ad una raccolta di volumi con un numero grandissimo di rinvii e collegamenti trasversali che permettono al lettore di scegliere il percorso che lo interessa di più.

Un esempio di ipertesto è il libro Pianeta Acqua.

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